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Trump: «Il Bitcoin allevia la pressione sul dollaro ed è ottimo» – Perché vuole un dollaro debole?

by Christian

Durante uno scambio con i giornalisti, Donald Trump ha affermato che «il Bitcoin allevia la pressione sul dollaro» e lo ha definito «fantastico» per gli Stati Uniti. Una dichiarazione forte, mentre il presidente spinge per una politica monetaria più flessibile e un dollaro più debole.

L’uso del Bitcoin come mezzo di pagamento diventa una leva per la politica di Trump

Dal suo ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump ha avuto un impatto considerevole sull’economia mondiale. Ha creato preoccupazioni a seguito della sua guerra commerciale, in particolare con l’introduzione di nuovi dazi doganali. Ha anche influenzato il mercato delle criptovalute, lanciando la sua moneta meme, aprendo maggiormente il territorio nordamericano al mining di Bitcoin e approvando la creazione di una riserva strategica di BTC.

Sul piano economico e monetario, Trump sembra puntare chiaramente a una svalutazione del dollaro. In particolare, ha chiesto più volte a Jerome Powell e alla Federal Reserve (Fed) di adottare una politica più accomodante, abbassando più rapidamente i tassi di riferimento.

Ieri, rispondendo alle domande dei giornalisti, Donald Trump ha fatto dichiarazioni a dir poco sorprendenti per un presidente degli Stati Uniti.

È incredibile quanti posti di lavoro sta creando. Lo so: più si paga in Bitcoin, più si alleggerisce la pressione sul dollaro, ed è un’ottima cosa per il nostro Paese.

Il presidente del Paese che emette la valuta più utilizzata al mondo starebbe promuovendo l’uso del Bitcoin a scapito del dollaro? Starebbe aprendo la finestra di Overton verso una rimessa in discussione del ruolo centrale del dollaro nell’economia mondiale?

Donald Trump apre la finestra di Overton per preparare una svalutazione duratura del dollaro… a vantaggio del Bitcoin

Le recenti dichiarazioni di Donald Trump sul dollaro lasciano intravedere l’inizio di un disimpegno, o almeno un’accelerazione della sua svalutazione.

In primo luogo, da diversi mesi Trump invita la Federal Reserve (Fed) ad abbassare rapidamente i tassi di riferimento e ad adottare una politica monetaria più accomodante. Una tale orientamento dovrebbe logicamente far diminuire il corso del dollaro a medio e lungo termine rispetto alle altre valute, una tendenza già percepibile, con un calo del 12% dell’indice DXY dal mese di gennaio.


Inoltre, Donald Trump ha recentemente concordato con la senatrice democratica Elizabeth Warren sull’idea che il governo dovrebbe poter aumentare il tetto del debito in caso di necessità. Una misura del genere non farebbe altro che aggravare il deficit pubblico e minare la fiducia degli investitori nella capacità degli Stati Uniti di ripagare il proprio debito, indebolendo ulteriormente il dollaro.

Infine, il presidente mostra una posizione decisamente favorevole al Bitcoin. Tra la creazione di una riserva strategica di BTC, il suo sostegno allo sviluppo del mining sul suolo americano e la difesa del diritto alla self-custody, Trump moltiplica i segnali a favore dell’invenzione di Nakamoto.

Se questa traiettoria si confermasse, la svalutazione del dollaro potrebbe perfettamente servire agli obiettivi di Donald Trump: reindustrializzare il Paese attirando maggiori investimenti stranieri. Ciò favorirebbe ulteriormente Bitcoin, che catturerebbe una quota crescente della domanda monetaria, a scapito di un dollaro sempre più abbandonato.

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