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Criptovalute: la filiale statunitense di Bittrex presenta istanza di fallimento

by Thomas

Lunedì sera, la borsa di criptovalute Bittrex ha annunciato che la sua filiale con sede negli Stati Uniti ha presentato istanza di bancarotta ai sensi del Capitolo 11. Il motivo della chiusura risiede nell’incertezza normativa mantenuta dal sistema statunitense.

Bittrex US presenta istanza di fallimento

Nella serata di lunedì, la borsa di criptovalute Bittrex ha ufficializzato la chiusura della sua filiale statunitense, presentando domanda di protezione ai sensi della nota legge fallimentare del Capitolo 11 degli Stati Uniti.

Tuttavia, questa notizia non è una sorpresa per i clienti, che erano stati avvertiti dell’imminente cessazione dell’attività già il 31 marzo. Infatti, gli investitori interessati potevano ancora effettuare transazioni fino al 14 aprile e avevano tempo fino al 30 aprile per ritirare i loro fondi :

“Dopo aver annunciato in precedenza che Bittrex, Inc. avrebbe cessato tutte le operazioni negli Stati Uniti a partire dal 30 aprile, abbiamo ora preso la decisione di [presentare istanza di fallimento] presso un tribunale federale del Delaware. Questo annuncio non riguarda Bittrex Global, che continuerà a operare normalmente per i suoi clienti al di fuori degli Stati Uniti”.

Inoltre, la società ha tenuto a precisare ancora una volta che si trattava solo della filiale statunitense, a fronte di una serie di scorciatoie che potrebbero essere state prese, titolando esclusivamente sulla “bancarotta di Bittrex”:

Alla luce di questi fattori, i clienti registrati negli Stati Uniti che non hanno ritirato le loro criptovalute entro la scadenza dovrebbero comunque ricevere i loro fondi indietro per intero. E per una buona ragione, Bittrex ha dichiarato nella sua dichiarazione di voler rivolgersi al tribunale per accelerare il processo di accesso degli investitori alle loro criptovalute.

Incertezza normativa USA incolpata

Nota che la ragione di questo fallimento non sembra risiedere in un eventuale contagio, ma piuttosto nel lato della regolamentazione statunitense. In effetti, alla luce di quanto annunciato, sarebbe stata proprio la vaghezza giuridica del Paese a dissuadere Bittrex dal fare affari negli Stati Uniti, come la società ha sottolineato a fine marzo:

Oggi Bittrex inizia il processo di chiusura delle sue operazioni negli Stati Uniti. Non preoccupatevi, tutti i fondi dei clienti sono al sicuro e disponibili per il prelievo; tuttavia, non è economicamente sostenibile per noi continuare a operare nell’attuale contesto normativo ed economico degli Stati Uniti.”

Il 17 aprile di quest’anno, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha attaccato la filiale statunitense di Bittrex, sostenendo che operava un exchange senza le necessarie registrazioni:

Mentre in diverse occasioni negli ultimi mesi abbiamo ipotizzato che le azioni della SEC potessero motivare gli operatori dell’ecosistema ad abbandonare gli Stati Uniti, qui abbiamo un esempio concreto.

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