La rete Bitcoin (BTC) ha appena effettuato un nuovo aggiustamento della difficoltà di mining. Ora è più difficile che mai produrre un BTC. Vediamo perché questo accade.
La difficoltà di mining di Bitcoin (BTC) raggiunge un nuovo record
Ieri la difficoltà di mining di Bitcoin (BTC) è stata ritoccata al rialzo, con un aumento del 4,68%. Questo aumento, che avviene ogni quindici giorni, consente alla rete di regolare la difficoltà di mining di un blocco. E questa volta, la difficoltà di mining ha raggiunto un massimo storico:
La progressione della difficoltà di mining di Bitcoin nell’ultimo anno
Questo aggiustamento consente di mantenere lo stesso tempo di produzione dei blocchi, indipendentemente dal numero di minatori presenti sulla rete e dall’hashrate prodotto. Una maggiore difficoltà di mining rende Bitcoin più sicuro: rende più costoso un eventuale attacco alla rete.
L’aumento della difficoltà di mining indica che i minatori producono più hashrate e quindi che i minatori stanno tornando in auge dopo un 2022 particolarmente difficile. Il prezzo del BTC, in aumento dall’inizio dell’anno, sta permettendo loro di tornare a essere redditizi. Tuttavia, vale la pena notare che la difficoltà di estrazione tende storicamente ad aumentare, anche quando il prezzo del BTC attraversa lunghi periodi di prezzi bassi.
Bitcoin continua a salire
La criptovaluta più grande del mondo è stata in gran forma nelle ultime settimane. BTC ha sfondato la barriera simbolica dei 20.000 dollari a metà mese e ieri ha raggiunto i 23.900 dollari:
L’impennata di BTC da inizio gennaio
Nel corso del mese, la più grande criptovaluta è salita del +42%. Si tratta di una gradita tregua dopo i bruschi e successivi cali registrati nel corso dell’anno appena concluso. Secondo il nostro analista Tagado, la prossima zona di resistenza da rompere sarà intorno ai 24.400 dollari per il BTC. Ci riuscirà? Il ritorno dei minatori supporta un sentimento positivo per la rete, che ne aveva bisogno.
